“La virtù è più contagiosa del vizio – a patto che venga fatta conoscere” (Aristotele)
Appunti tratti dalla relazione del prof. Zamagni:
Una analisi interessante quella dell`economista STEFANO ZAMAGNI dell’Universita’di Bologna al 3° Festival SolidER di Soliera di Modena.
In breve ed in modo molto chiaro vengono definite alcune peculiarita’ che rendono gli empori innovativi sia sul piano culturale che su quello della progettazione sociale.
Cosa cercano di modificare nella Nostra societa` gli Empori: non solo la poverta’, ma soprattutto una visione materialistica/economicistica che si e’ imposta nelle relazioni tra le persone.
Tale visione circoscrive la relazione tra persone unicamente come scambio di beni . Tale cultura consumistica é alla base di una visione disumana della socialita’ e dell’índividuo che di fatto contamina la dimensione sociale e di aiuto:
Gli empori si valorizzano nella dimensione in cui vedono le relazioni come centro della loro attivita’, luogo di condivisione e di ascolto. L’innovazione culturale e progettuale degli empori si puo’ racchiudere in quattro punti:
“Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà” art. 118
La sussidierieta’ non intesa solo in senso orizzontale (tra cittadini) o Verticale (tra istituzioni e cittadini), ma circolare. Elemento virtuoso di collaborazione tra Istituzioni, cittadini e attivita’ economiche produttive. Con obiettivi, progetti e comunicazioni di tipo circolare. Tale visione circolare rappresenta l’autentica visione del concetto di sussidiarieta’ declinata nella costituzione come condivisione di progettualita’ sociale tra tutti gli attori della socialita’.
“Nessuno, d’altra parte, si sente volentieri in debito di ciò che non ha ricevuto ma ha strappato dalle mani.” Seneca
La donazione non va demonizzata, ma bisogna capire che determina una spaccatura sociale. Chi dona e’ buono e si antepone a chi riceve, di per se’ si sente cattivo. La donazione se pur positivo solievo o ristoro in un ottica di giustizia crea di per se’ invidia e risentimento.
Solo la reciprocita’ la possibilita’ di impegnare il proprio tempo e le proprie potenzialita’ aiutano la persona a valorizzare l’aiuto ricevuto. L’emporio coinvolge persone che ricevono aiuti in attivita’ di volontariato, tale dono e’ di fatto un elemento di riconoscimento delle potenzialita’ che le persone devono usare per attivarsi. La reciprocita’ distrugge la differenza, le bariere tra chi dona e chi riceve, confondendo i ruoli e generando contaminazioni.
“San Francesco ricco mercante e grande filantropo, ebbe la sua conversione quando liberatosi dai suoi averi in piazza mangiò con il lebbroso. Nella stessa ciotola. Trasformo il suo carisma, da buon filantropo a persona credente che rischia la contaminazione del lebbroso accettando una pericolosa eliminazione delle differenze”
Cosa ci lascia questa analisi di Zamagni, un compito importante. Il compito non solo di fornire dei dati ma di spiegare il valore di cio’ che CULTURALMENTE stanno costruendo nella societa’ gli empori.
La Virtu’ va comunicata non per pavoneggiarsi, ma perche’ la virtu’ ha capacita’ di contagio e di frutti, molto maggiore del “Vizio”, in una societa’ in cui gli aspetti negativi appaiono predominanti.