Imparare l’italiano

Sul territorio delle valle del Taro con sede a Fornovo opera il Centro Territoriale Permanente CTP un importante luogo di formazione ed istruzione rivolto ad italiani e migranti.

I corsi si svolgono presso la sede di Fornovo e se richiesto su tutto il territorio della valle, oltre all’insegnamento dell’italiano viene offerta una articolata proposta formativa che riguarda diverse aree di istruzione, lingue, informatica e il diploma di scuola media inferiore..

Proposta formativa del CTP di Fornovo.

La competenza linguistica, cioe’ sapere l’italiano e’ un passo importante sia per l’integrazione dei migranti sia per la ricerca del lavoro. E’ spesso difficile per un adulto rimettersi sui banchi di scuola e riprendere un istruzione primaria, ma questa fatica e’ anche un importante momento di integrazione sociale, un momento in cui si possono costruire rapporti con altri migranti o con cittadini italiani.

Per l’iscrizione ai corsi di alfabetizzazione e per conseguire la licenza media inferiore i corsi sono gratuiti e’ necessario pero’ il Permesso di soggiorno valido e il Codice Fiscale.

I corsi di lingue sono presso la sede di Via Marconi a Fornovo e sono divisi in tre corsi che si articolano al pomeriggio dalle 14.30 alle 17.30 dal lunedi al Venerdi.

I corsi sono di Primo livello (per chi non ha basi di italiano) di Secondo livello e solo per donne, un corso specifico in cui partecipano solo donne.scuola

I corsi sono iniziati a settembre a Fornovo ma e’ possibile un iscrizione anche durante l’anno scolastico.

In caso di un numero di richieste sufficienti i corsi possono essere attivati anche in altri comuni del territorio.

Per informazioni piu’ specifiche bisogna contattare la sig. MARA Tel. 0525 2442

e-mail: segreteria@scuolamediafornovo.it 

 

La legge del buon samaritano

DSCF3342Salvare il cibo inveduto dalle pattumiere, mentre la crisi pesa sempre più sulle tasche degli italiani. La ‘legge del buon samaritano’, approvata nel 2003 ma rimasta affossata nella palude della burocrazia, viene rispolverata da un ddl bipartisan che mirerebbe a semplificarla per salvare dalla discarica tonnellate e tonnellate di alimenti rimasti troppo a lungo su scaffali e vetrine di bar e ristoranti. La legge del 2003 introduceva infatti la possibilità di distribuire agli indigenti le grandi quantità di cibo inutilizzato che mense scolastiche e aziendali, ristoranti, bar e supermercati erano, fino a quel momento, costretti a distruggere. Stando ai dati della Coldiretti, in discarica finiscono ben 10 mila tonnellate di alimenti l’anno, per un valore di 37 miliardi di euro. Una montagna di cibo che basterebbe a nutrire 44 milioni di persone, più dell’intera popolazione di un paese come la Spagna.
fiducia.11Il ddl bipartisan, presentato lo scorso 5 ottobre in Senato, mira a rianimare la legge del buon samaritano rendendo la mission “pasto buono” più semplice, limitando la burocrazia e liberando gli esercenti da mille vincoli evitabili. E riconoscendo loro qualche beneficio per indurli a donare piuttosto che a optare per la pattumiera. Come? Attraverso sgravi fiscali e minori paletti. Un esempio su tutti. “Se mi reco in una gastronomia ed acquisto la cena da consumare sul divano di casa mia – semplifica Gianni Arrigoni, del cda di ‘Qui Group’, società che con la sua Fondazione è impegnata nel sociale – nessuno si preoccuperà delle condizioni di trasporto degli alimenti, ad esempio delle caratteristiche dell’auto in cui carico la cena o della temperatura che c’è nella mia vettura. Ma nel momento in cui dono del cibo invenduto ai bisognosi, ecco che saltano fuori regole a cui devo attenermi per non finire nei guai”. La spesa, per molti, non vale l’impresa. “La solidarietà – fa notare Arrigoni – funziona anche grazie alla semplicità, e si può fare già tanto se la panda di un volontario – spiega richiamando l’esempio appena illustrato – diventa un mezzo valido per portare dei pasti a dei bisognosi”. A maggior ragione considerando che sono tanti gli indigenti che popolano il nostro paese. Secondo il decimo Rapporto su povertà ed esclusione sociale, realizzato da Caritas e Fondazione Zancan, in Italia il 5% della popolazione vive in condizioni di povertà assoluta, il 13,1% in condizioni di povertà relativa, e il 20% della popolazione rischia di scivolare nella povertà.

Si apre l’emporio solidale valtaro

Si e’ ufficialmente aperto con una cerimonia ufficiale l’Emporio Solidale Valtaro, uno dei primi in italia, il primo in una piccola realta’ non urbana. Un progetto coordinato dal Forum Solidarieta’ di Parma e voluto da tredici associazioni Borgotaresi che si sono unite in un ambizioso progetto di rete.

ostaggio
Il progetto e’ stato finanziato in parte dalla Fondazione Bancaria Cassa di risparmio di Parma e dal Comune di Borgo val di Taro. Il progetto e’ ospitato dalla Parrocchia san Antonino di Borgo Val di Taro presso i locali di Casa Molinari. Il progetto nasce vicino e come aiuto al Centro di ascolto della CARITAS Parrocchiale che in questi anni e tuttora ha dato un prezioso aiuto alle persone che in altavalle avevano bisogno di aiuto.

Alla manifestazione sono intervenute le autorita’ locali, il parroco di San Antonino, il presidente della Fondazione Bancaria Cariparma, tutti i rappresentanti delle associazioni promuoventi il progetto e numero cittadini interessati.2013-06-08 11.14.53Rassegna stampa:

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