2017 Riparte l’attivita’ dell’EMPORIO

Con il 2017 riparte l’attivita’ dell’emporio. Riapre il centro di ascolto dal lunedi al mercoledi, nel pomeriggio. Il Giovedi e’ riservato ai volontari per la scaffalatura dei prodotti. Il venerdì sia alla mattina che al pomeriggio distribuzione e accesso delle persone.
Un attivita’ frenetica che ha sempre bisogno di nuove energie. Cerchiamo volontari motivati che aiutino sia nella distribuzione che nel backoffice.
Ci sono veramente mille cose da fare e c’e’ posto per tutti per cui coraggio e mettetevi in contatto con Noi alla mail: emporiovaltaro@gmail.com o al cellulare +393341443605.
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Sporchiamoci le mani per chi ha in questo momento bisogno di aiuto

Papa Francesco-Discorso alla Fao cibo e acqua per tutti.
“Preoccupano molto le statistiche sugli sprechi: sotto questa voce finisce un terzo degli alimenti prodotti. Come pure inquieta sapere che una buona quantità di prodotti agricoli viene usata per altre finalità, magari buone finalità, ma che non sono le necessità immediate degli affamati. Chiediamoci, allora, che cosa possiamo fare. Anzi, che cosa già io sto facendo?

Ridurre gli sprechi è essenziale, come pure riflettere sull’uso non alimentare dei prodotti agricoli, impiegati in grandi quantità per l’alimentazione degli animali o per produrre biocarburanti. Certo, bisogna garantire condizioni ambientali sempre più sane, ma possiamo continuare a farlo escludendo qualcuno? Serve sensibilizzare tutti i Paesi sul tipo di nutrizione adottata, e questo varia a seconda delle latitudini. Nel Sud del mondo l’attenzione va posta sulla quantità sufficiente di alimenti da garantire ad una popolazione in crescita, nel Nord il punto centrale è la qualità della nutrizione e degli alimenti. Ma sia sulla qualità che sulla quantità pesa la situazione di insicurezza determinata dal clima, dall’aumento della domanda e dall’incertezza dei prezzi.

Proviamo allora ad assumere con più decisione l’impegno di modificare gli stili di vita, e forse avremo bisogno di meno risorse. La sobrietà non si oppone allo sviluppo, anzi, è ormai evidente che è diventata una sua condizione. Per la FAO questo significa anche proseguire nella decentralizzazione, per stare in mezzo al mondo rurale e capire i bisogni della gente che l’Organizzazione è chiamata a servire.”

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